L’ASD Oratorio S. Luigi Concorezzo, meglio conosciuta come OMCC, è un’associazione sportiva dilettantistica fondata nel 2003 con lo scopo di aggregare e dare spazio ad un gruppo di giovani dell’Oratorio san Luigi di Concorezzo: il 29 ottobre 2003 nasce così la prima squadra di calcio con circa 25 atleti.
Nel 2008, con la collaborazione con Comunità Nuova, viene stilato il Progetto Educativo Sportivo dell’Associazione che trova i suoi principi in 6 punti chiave: Corresponsabilità, Rispetto e Cura, Persona, Pari dignità, Positività, Verifica. Principi che ancora oggi orientano tutta l’attività sportiva di OMCC.
Nell’ottica di una sempre maggiore alleanza educativa con l’Oratorio, il Consiglio direttivo decide di allargare la proposta sportiva agli adolescenti e ai bambini. Dalla seconda squadra nel 2011, la famiglia OMCC continua ad allargarsi costruendo ogni anno nuove squadre di calcio fino a raggiungere nel 2024 la presenza di 12 squadre di calcio di atleti dai 6 ai 30 anni.
Ad oggi (2024) l’Associazione conta circa 400 soci tra atleti, allenatori, dirigenti di squadra, volontari per la manutenzione del campo da calcio, addetti alla segreteria. Ogni socio OMCC dona il proprio tempo in forma totalmente volontaria.
L’Associazione, nata come spazio per i giovani, è diventata così punto di riferimento anche per molte famiglie e adulti della città ed è una realtà importante all’interno delle attività dell’Oratorio.
La spinta positiva dell’esperienza calcistica, tutta al maschile, porta il Consiglio ad interrogarsi sul mondo femminile nell’Oratorio e nel 2019 inizia in forma sperimentale la proposta della pallavolo per giovani ragazze diciasettenni e diciottenni. Nonostante l’interruzione forzata a causa della pandemia Covid-19, la squadra si è consolidata e nell’ottobre 2022 si è riusciti a realizzare una seconda squadra e nello stesso mese del 2023, la terza squadra, riuscendo così a coprire tutta l’età adolescenziale (14/17 anni) e giovanile (18-23 anni).
Nel settembre 2024, sotto la richiesta incessante di alcune famiglie, si è formata la quarta squadra arrivando così a coprire anche l’età preadolescenziale.
Tutta la storia fino a qui di OMCC, si basa sull’accoglienza e la conoscenza della famiglia che sta dietro il ragazzo che si presenta al campo, in quanto elemento fondamentale, l’allenatore oggi dev’essere non solo preparato e desideroso di aggiornarsi dal punto di vista tecnico, ma abile e fine psicologo nell’individuare talenti e carenze dal punto di vista umano, per far sì che dal gruppo affidatogli ad inizio stagione, possa costruire una vera squadra.
Il concetto di lottare e faticare per un obiettivo comune, tanto caro alle generazioni dei nostri genitori, oggi è rarità nel mondo virtuale che si impossessa delle vite dei ragazzi già a 10 anni. Per molti le due ore settimanali di allenamento e la partita il sabato o la domenica sono le uniche possibilità vere di confronto e di ricerca di un’amicizia autentica che possa farli crescere educativamente e sportivamente, trasmettendo loro il desiderio di vincere in campo e fuori.
Oggi più che mai l’oratorio deve trovare canali più pratici e meno teorici per scaldare il cuore dei ragazzi, deve comprendere che la catechesi fatta di domande e risposte prestabilite già a 12 anni ha poca efficacia se non rivolta ad esperienze sul campo che facciano aprire gli occhi a quanto aiuto e bene è necessario alla società stanca ed annoiata di oggi.
Ai ragazzi viene richiesta la pulizia degli spogliatoi ed il lavaggio a turni delle maglie perchè si rendano conto che prima che l’arbitro fischi l’inizio della partita, qualcuno ha donato un sacco di tempo gratuito per loro, e loro scendendo in campo con uno stile corretto, ma anche grintoso e determinato possano regalare gioie a chi li segue per un anno e cerca di crescere umanamente insieme a loro.
L’entusiasmo e la passione per lo sport è alla base di chi sta costruendo questa solida realtà, che più o meno consapevolmente sta lentamente ripopolando l’oratorio alla domenica e al sabato pomeriggio. Ripopolare significa avere famiglie che dal campo passano al cortile e dal cortile passano alla chiesa. L’intuizione di San Giovanni Bosco, di costruire l’oratorio con chiesa e campo, ora assume una validità ancora viva, ma rovesciata.
La creatività dei dirigenti e allenatori nell’organizzare ritiri sportivi estivi ed invernali, fa assaporare ai ragazzi la bellezza concreta di mangiare, dormire, allenarsi e soprattutto avere rispetto e educazione dei luoghi visitati e delle persone che ci accolgono.
In definitiva si può affermare che il calcio è un gioco, e come tutti i giochi se fatti con regole e passione possono diventare estremamente educativi.
Il futuro è di chi si impegna.